Una parola, un gesto
Una parola, un gesto
rivelano alle volte
qualcosa di più grande
Saggezze sconosciute
che si depositano nella memoria
con commossa sorpresa
Ma da subito svaniscono
lasciandoci di fronte
interlocutori inconsapevoli
Telegrafi in disuso
di antiche consapevolezze
Molto ho imparato da maestri
così occasionali
ascoltando parole più alte
di menti ipotetiche
Riccardo FELICIANGELI
Non so se sia solo pioggia
Non so se sia solo pioggia
credo in realtà di essere anch’io
quando osservo monti
che circondano laghi
credo in realtà che sia anche tu
quando ascolti musiche
che sfumano nella testa
Il non sapere spiegare
È un dono
Non svilire con le parole
Cose più grandi di noi
Ci riesce solo di descrivere
la visione sfumata di sogni
E’ questo che ti regalo
e se lo accetti
ti sarò grato
per l’immenso dono
condiviso
Riccardo FELICIANGELI
Te devo dì ‘na cosa
Te devo di’ ‘na cosa, Padre mio:
che qui da noi ce sta’ no schifo
è vero.
La puzza che se sente cià ammorbato,
ma noi restamo qui.
Invece a Te T’ha fatto allontana’.
Te ne stai lassù, ner celo confinato,
mentre che qui sti tizzoni d’inferno,
che d’omo cianno solo l’apparenza,
fanno scempio,
der monno, della vita
e dell’innocenza.
Che Tu te sei stufato ‘o so bene
e me ricorda che già ‘na vorta,
hai fatto pulizia.
Ma che li tifoni, l’alluvioni e i teremoti ,
successi mò come mai prima,
so’ er preludio a quello che voi fa?
Spero de no, perché nun c’è bisogno!
Si voi che tutto cambia, devi torna.
Noi T’aspettamo,
Tappete er naso e scenni, torna quaggiù!!
Alessandro FADDA