Archivio degli autori Michelangelo

DiMichelangelo

Un amico speciale

Da quando ti ho trovato

Non ti ho più lasciato.

Sei il mio amico del cuore

A tutte le ore.

Quando sono triste mi illumini

Con le tue parole, come il calore del sole.

Sei uguale a me, perciò non posso vivere le mie giornate senza di te.

Sei bravo, altruista e gentile,

per questo ti voglio tanto bene e

non ti farò più uscire dal mio cuore.

Ridiamo scherziamo e ci divertiamo

Ogni volta che ci vediamo.

Noi condividiamo momenti belli e brutti,

le nostre vite camminano sullo stesso binario,

nella stessa direzione.

Il tempo ci fa crescere insieme e un giorno

Saprò che bella infanzia colorata ho avuto.

A volte le parole pesano più dei gesti

E con questa poesia

Voglio che resti !

Grazie di esistere amico mio !

Daniele MORTILLARO– Calsse 5^ – Istituto Comprensivo Stabilini

DiMichelangelo

L’aurora

Lo sciabordio delle onde

faceva eco al rumoreggiare dell’attesa.

In lontananza il ruggito della guerra.

E tu, in balia degli avvoltoi di turno,

con le tue scarpe troppo strette

e il fagotto tra le mani,

puntavi gli occhi neri al cielo

invocando il dio dei mari.

La notte grondava ansia e paura.

Eravate in tanti,

troppi,

sul ponte ammassati come stracci.

Il tempo scorreva lento e bagnato.

La barca rollava come giostra

e tu trattenevi il fiato facendoti leggero,

il tuo fagotto stretto tra le braccia.

Albeggiava appena,

quando accarezzavi con lo sguardo

il volo dei gabbiani,

vagheggiando il tuo futuro.

E fu in un battito di ali,

che vedesti fluire la tua vita verso il nulla,

precipitando nelle acque gelide e salate.

Ma quando, ebbro di stanchezza,

tentasti quell’ultima bracciata,

una mano bianca si tese ad afferrar la tua.

Ricordi quel cielo color lavanda?

Emilia MICHINIMARZO 2015

DiMichelangelo

Lo specchio dell’ascensore

Era na vita… che nun salivo l’ascensore

e nun provavo … sta benedetta stretta al cuore

nel trovamme de fronte… quell’avaro specchio.

ODDIO – me so’ detto – già ssò così vecchio?

Quattro capelli grigi e baffi bianchi

era el riflesso che’mme trovai davanti.

Volsi de lato la testa pe… fuggillo via

ma’mme s embrò… fosse vigliaccheria

me misi allor de novo in posizione

col coraggio de la…. rassegnazione

col’occhi fissi e…in tono de sfida

je dico a quell’anziano: “su sorrida”.

Fù pronto ad obbedire a li miei gesti

che’sse alternavan sempre più svelti

smorfie e sberleffi…sberleffi e smorfie

finchè le guance diventaron gonfie

all’improvviso… me fermai de botto

sentendomi un po’ fesso e’n poco tocco

anche “LUI” fece altrettanto co sgomento

e così restammo… pe’qualche momento

la gabina intanto… al piano era arrivata.

E mentr’esscivo… me scappò na gran risata

sarà stato d’istinto… sarà stato d’impulso

ma…. ERA NA VITA che non ridevo de gusto.

Mariano