Chiamami ed io verrò,
accostandomi alla tua pelle
nitida, scivolando in un
silenzio discreto sui tuoi
seni, accovacciandomi
al tuo fianco, in attesa di
quei pesanti sospiri che
squassano il tuo stomaco
e rendono malinconico il
tuo viso.
Chiamami ed io verrò,
con la delicatezza di un
baco da seta a tessere entusiasmi,
fiducia di vita che appena
insieme esplorammo, dividemmo,
cantammo. Potenza d’affetto,
che il magnete del cuore
sviluppa, rendendo i miei
quarant’anni di gioia inattesa,
sotto il vibrare dei sentimenti
che il tempo aveva sopito, nascosto
al mio sguardo interno.
Chiamami ed io verrò,
tenendoti per mano, passo
passo nella folla che seduce,
che rimbomba i suoi passi
fino a tarda notte; chiamami
cuore mio, in silenzio, sempre,
chiamami, finché il tramonto
dietro le spoglie colline
cancellerà il ricordo dell’epidermide,
unito dalla pienezza di vita.
Marcello PELLEGRINI
Roma 29-3-1993
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