Tango abrasivo
La bambina stringeva un gelato
con gli occhi puntati sul piccolo uomo
sospeso sul filo di rame
A due passi la donna cannone, seduta su un sasso
sospirava respiri d’amore
e sfogliando margherite appassite
ripeteva il suo m’ama non m’ama
Mi fermai a guardarla
Le veniva sempre un non m’ama
Le sorrisi e le chiesi – ci posso provare? –
Lei mi diede un fiore appassito
io partii col solito m’ama
e mi venne un non m’ama
Le sorrisi di nuovo, dicendo – è appassita! –
lasciai il fiore e ripresi ad andare
Le bandiere attorno alla pista
aspettavano il vento dal mare
Arrivò un respiro leggero
che veniva dal mantice di una vecchia tastiera
Era un tango abrasivo
che graffiava i ricordi assopiti
Diedi un sorso di birra e mi apparve, improvvisa
la più bella di tutte che brillava alla luna
nel vestito di strass
Appoggiai la lattina e le dissi
– non ballo da tanto -, lei sorrise e capì
Abbracciai il suo profumo di pelle
era come un caffè di mattina
e sfidai le lancette del tempo
in un tango antiorario
Le bandiere vibrarono alte, al vento del mare
come ali di farfalle impazzite
e ballai quel tango abrasivo
che graffiava i ricordi assopiti
fino a quando il respiro del mantice
di colpo sparì
Mi fermai tra la folla sulla pista sudata
e guardai le mie mani
che stringevano il vento
Poi ripresi la lattina di birra
tornai indietro e incrociai la bambina col cono gelato
e più avanti, la donna cannone
che sfogliava margherite appassite
mi guardò
La invitai
Lei si alzò
Era come un enorme Botero col vestito da festa
e prendemmo a ballare il respiro di un tango
che veniva dal mantice della vecchia tastiera
La bambina col cono gelato
guardò in alto e ci vide volare fino al filo di rame
e stupita le cadde il pistacchio
Io ballai quella sera
con la donna cannone sopra a un filo di rame
e più in là, le bandiere attorno alla pista
vibrarono alte al vento del mare
per tutta la notte
come ali di farfalle impazzite.
Sandro SACCO 6.2012 (D.r)
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